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Yamaha Fazer


Semi naked!!! Questa è la definizione esatta per la “fazer”.
E’ ufficiale oramai...la YAMAHA ha raccolto il guanto di sfida lanciato dalla HONDA nel segmento delle medie,
proponendo la nuova fazer come alter ego alla “hornet”, indiscusso best seller
delle ultime stagioni.



La risposta non poteva che essere che una moto completamente nuova che del
precedente modello conserva esclusivamente il nome. E’ nuovo il telaio ,che va a sostituire quello in tubi di acciaio della precedente versione,
con una più moderna ed accattivante struttura in alluminio ottenuta con una nuova tecnica denominata “ CF die-cast”.


La fusione è ottenuta mediante l’uso di stampi metallici sotto vuoto ed è una tecnica usata anche per ottenere parti del telaio della R6.
Caratteristica peculiare di questo telaio è la completa assenza di saldature.
E’ costituito da due parti che si uniscono al cannotto di sterzo mediante due bulloni presentando 3 ancoraggi per il motore a destra e 4 a sinistra.
Le quote caratteristiche sono anch’esse cambiate rispetto alla vecchia fazer:
L’interasse è aumentato di 23 mm arrivando a 1.440 mm e l’inclinazione del cannotto di sterzo
è stata incrementata a 25° il che ha portato l’avancorsa a 97.5 mm.

Il forcellone è ora più lungo di 70 mm ed è stata rivista la posizione
del propulsore all’interno del telaio che lo ha portato in una posizione più alta di 5 mm ed arretrata di 10 mm.
Questa nuova collocazione ha avuto come risultato un avvicinamento del motore al baricentro uomo-moto
il che ha portato ad una distribuzione dei pesi del 51% all’anteriore e 49% al posteriore.
Il comparto ciclistico è completato da una forcella teleidraulica con canne da 43 mm e con 130 mm d’escursione
mentre il retrotreno è equipaggiato da un mono ammotizzatore di pari escursione.



Il contenimento dei costi ha
costretto all’assenza di regolazioni sull’anteriore e posteriore con la sola esclusione del precarico molla del “mono”.
I freni sono costituiti da un doppio disco da 298 mm all’anteriore su cui insistono pinze a due pistoncini ed
un’unità singola al posteriore da 245 mm.
Il cuore della fazer è il quadricilindrico che, con le dovute differenze, equipaggia le più sportive r6.
Il motore presenta un aspetto più curato su questa moto in quanto a differenza della sorella carenata qui
è chiamato a fare parte integrante dell’estetica. Come era immaginabile i tecnici hanno modificato i condotti,
le molle valvole e gli alberi a camme ( che sono uguali a quelli della precedente versione)in modo da aumentare il tiro ai bassi
e rendere più adatto ad un utilizzo stradale questo propulsore. Ciò che invece è rimasto immutato è il cuore del motore e vale a dire albero motore,
imbiellaggi, pistoni forgiati, geometrie delle camere di combustione e le quote caratteristiche.
Quello che ne esce fuori è un’unità davvero gustosa da spremere con una buona dose di cavalli ( 98 cv-72 kw a 12000 rpm )ed una
distribuzione di coppia ( 63,1 Nm a 10000 rpm) che non costringe ad un continuo uso del cambio che fra l’altro non sembra lo stesso ruvido delle “erresei”.
L’alimentazione consiste in doppi corpi farfallati da 36 mm di diametro in cui agiscono iniettori bidirezionali.
Lo scarico è un 4 in 2 in 1 con il terminale sdoppiato che spunta da sotto il codone.



L’unità e omologata “EURO 2”
e prevede un’iniezione d’aria per ridurre gli incombusti.
Il look nel complesso, bisogna dire, che è risultato piuttosto piacevole.
Il frutto dello sculpture design ( come lo chiamano i tecnici yamaha) è di sicuro effetto:
tutto contribuisce a dare l’impressione di moto muscolosa a partire dal telaio in cui è incastonato il bel motore con delle finiture sopra la media.
Il serbatoio ha un design molto accattivante e si raccorda bene con la sella che è il un sol pezzo e dotata di un rilievo anti-scivolo
abbastanza funzionale. Bello il musetto appuntito che conferisce alla media yamaha un aspetto sbarazzino ed impertinente.
I comandi al manubrio risultano gradevoli e ben fatti mentre i retrovisori sono efficaci ma dall’aspetto economico.
Lo scarico risulta ben rifinito e con una voce piuttosto civile ma piacevole.
Risulta però poco originale ricordando molto la nostrana multistrada mentre la strumentazione
sembrerebbe presa pari pari dalla kawa Z1000 (solo è più bella e la retroilluminazione blu è molto piacevole).



MotoreQuadricilindrico in linea frontemarcia ; 4 tempi raffreddamento a liquido dohc 16 valvole;alessaggio e corsa65.5x44.5 mm600 c.c.iniezione elettronica rapp.
Di compr 12.2:1 cambio a 6 mrcepotenza 98 cv @ 12000 rpmcoppia 63.1 Nm@10000 rpm
CiclisticaTelaio a diamante pressofuso (die cast technology)Forcella tradizionale con steli da 43mm escursione 130 mm non regolabileMonoamm.
Regolabile solo nel precarico escursione 130mmFRENI. Ant doppio disco da 298 mm post. 245 mm;GOMME: Bridgestone batlax bt 020 120/70ZR17 e 180/55ZR17
Peso e dimens.187 kg a seccolunghezza 2095 mmaltezza sella 795 mmpasso 1440 mmcannotto inclinato di 25°avancorsa 97.5 mmSerbatoio di 19 litri di cui 3’5 di riserva
Prezzo: € 7790 c.i.m.

Ed il Polso e Pheld l'hanno provata per noi lungo le curve della strada per Montecassino

Le impressioni di Ed il Polso…

Premesso che non sono un appassionato delle nude manubrio largo devo dire che la moto mi ha molto impressionato.
Il punto forte di questa moto è il motore.
Un luogo comune ci porta a pensare che le nude tutto pepe bruciasemafori debbano essere godibili e con coppia tutta in basso; da qui l'idea che un bicilindrico di grossa cubatura sia l'ideale! Beh
ho dovuto ricredermi.
Il motore è molto pastoso per essere un 600 e il tiro si sente già sopra i 5000 tanto da non sembrare neanche un lontano parente di quello della sorella sportiva che dilaga tra gli utenti della pista! Spinge molto bene fuori dalle curve e non se si sbaglia una marcia non soffre troppo quando si riapre la manetta per uscire.
Basta comunque imbroccare la giusta marcia per uscire come un fulmine dalle curve; la prima sufficientemente lunga permette di essere usata per affrontare qualche tornantino stretto di montagna, ma occhio a non insistere troppo con il gas perché qui la moto regala emozioni forti… mi sono ritrovato con il faro che puntava il cielo senza volerlo! Comunque sulla nuova Fazer avviene tutto con molta docilità al punto che permette bei monoruota anche a chi come me non è proprio un esperto della specialità. Nel misto stretto si destreggia sempre molto bene garantendo la giusta coppia anche alle basse andature con una ripresa forse superiore alle sportive della stessa
categoria. In compenso paga un po' in termini di allungo con una manciata di giri in meno che portano ad una velocità più consona a questo tipo di moto!
Il cambio è risultato molto morbido e preciso soprattutto ai regimi più elevati, anche se la moto aveva all'attivo pochi Km. Inoltre il suo comportamento non era inficiato da una leva montata un po' troppo alta che costringeva a muovere tutta la gamba; ma qui siamo davvero alle sottigliezze!
Dove questa moto pecca un po' a mio avviso è nel reparto sospensioni. Badate bene è più o meno sugli standard di rivali come Honda Hornet o Suzuki SV ma inferiore a Monster e Tuono. Soprattutto la forcella affonda troppo e i suoi movimenti sono un po' troppo veloci in staccata. La lunga corsa infatti permette di copiare bene le asperità del fondo stradale ma il ritorno troppo veloce crea dei rimbalzi abbastanza accentuati. Se fosse stata regolabile avrei chiuso un po' il ritorno e dato un paio di tacche di precarico.
Il mono anch'esso non regolabile se non nel precarico ha qualche cedimento nelle manate di gas a moto ancora inclinata. La moto si siede e la gomma soffre innescando qualche oscillazione del posteriore. Quando invece non si è in piega il mono comprimendosi alleggerisce l'avantreno che però resta abbastanza fermo se non ci si appende al manubrione. In pratica dà al pilota una sensazione di leggerezza ma controllabilissima grazie ad un interasse abbastanza generoso e un'avancorsa ben dimensionata. A parte le sospensioni la ciclistica è molto piacevole con una buona agilità nei cambi e una ottima (per una naked) stabilità sul veloce. Affrontando i curvoni veloci di Montecassino a gas aperto la moto non innesca ondeggiamenti degni di nota dando sempre una certa sicurezza. Il prezzo di una ciclistica rigorosa è ben presto pagato con un inserimento non al top seppur buono. Bisogna dire però che le gomme di primo equipaggiamento le Bridgestone Battlax non sono le più performanti in circolazione. La tenuta non è il massimo e sembrano anche lente nello scendere in piega inficiando probabilmente le prestazioni della moto in quel frangente. Mi piacerebbe riprovarla con un bel paio di Diablo a mangiare l'asfalto!
Tutto sommato però non ci hanno negato qualche gran bella piega e sano divertimento nonostante la temperatura non era delle più favorevoli per i pneumatici.
Beh che dire ragazzi… con un motore così, sospensioni messe a punto e un paio di gomme che siano gomme ci sarà da temere nei misti delle nostre montagne quando incontreremo una Fazer 600.


…e quelle di Pheld:

La posizione in sella è abbastanza comoda. La sella mi è sembrata piuttosto alta mentre le pedane sono posizionate piuttosto avanzate a fronte di un manubrio più vicino al corpo. La mia impressione alla prima presa di contatto era quella di avere sotto mano una moto piuttosto lunga ma forse era l’impressione dovuta al cavalletto centrale ed all’effetto ingrandente del salone del concessionario. In effetti il giorno della prova le dimensioni si sono rivelate consone alla tipologia di moto. Esteticamente è molto piacevole anche se secondo me la nuda ha un aspetto più armonioso ed aggressivo. Il cupolino sembra esserci più per assolvere ad un riparo aerodinamico che
per completarne l’estetica. Chiariamolo subito...mi piace,è molto “yamaha”, solo che secondo me non si raccorda bene con il serbatoio. Comunque a guardarla nel complesso è una gran bella moto. La frizione è morbida ed il cambio si è rivelato piuttosto morbido e preciso soprattutto ai regimi più
elevati. Ben spaziato nei rapporti lavora in completo accordo con il propulsore che è la cosa più gustosa del pacchetto fazer; unico appunto la posizione della leva perfettibile. Bello a vedersi e gratificante da guidare, il motore, ha un’erogazione pulita e regolare che da il meglio di se dai 7000 in poi. La potenza e la coppia sono adeguate ad un uso stradale e sono capaci di farti divertire senza dover stare troppo attento a non ribaltarti sebbene tirando la prima se ci si “appende” un po’ al manubrio la moto viene su di gas molto dolcemente tanto da essere a prova di ribaltamenti idioti (ne sarei capacissimo!!!). I freni sono abbastanza potenti ( il posteriore un po’ troppo) ma la forcella tende ad affondare con facilità amplificando la sensazione in virtù di una corsa piuttosto lunga. Un maggior freno in compressione ed in estensione non credo che avrebbero fatto male all’assetto mentre il mono, senza il leveraggio progressivo, risulta un po’ duro. Sullo sconnesso tende a diventare un po’ troppo reattiva in virtù della scarsa frenatura in estensione; di contro però dopo una staccata recupera velocemente il valore di avancorsa riducendo i tempi del ritorno dai 130 mm di affondamento. La moto risulta molto solida e precisa sul misto veloce mentre l’ho trovata un po’ impacciata tra i tornanti e questo più che altro a causa dei pneumatici che un po’ avviliscono le caratteristiche del mezzo; sono piatti e di mescola dura...in soldoni sono buoni solo per macinare chilometri! I primi tentativi di burn out non sono riusciti perché la ruota anteriore scivolava!!! Tirando le somme il risultato di questo nuovo progetto è una moto molto godibile e divertente che ti porta a pieghe di tutto rispetto senza accorgertene...insomma che i proprietari di hornet stiano attenti: prendere la paga dalla fazer è tutt’altro che difficile!


Volevamo infine ricordare che la moto per la prova è stata fornita dalla Yamaha Belgarda per mano della concessionaria Musicalcentro Divisione motori di Cassino (Fr) che ringraziamo per la disponibilità e
la cortesia dimostrate.
















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