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I Failla in Pista
la prima volta non si scorda mai!
In diversi mi hanno chiesto le impressioni dopo la prima volta in pista, altri mi hanno chiesto di scriverle.
All’inizio ero molto restio e mi sono preso una settimana di tempo per pensare bene a quello che ha significato per me questa esperienza.
Comunque se adesso state leggendo vuol dire che mi sono deciso.

Ore 7 suona la sveglia ma ero già in piedi dal almeno dieci minuti, doccia, colazione leggera e vestizione. Tiro giu la tuta il paraschiena guanti stivali e casco. Esco di casa salutando una mamma a dir poco preoccupatissima, per non dire in preda a una crisi di panico, scusa mamma ma hai fatto un figliolo grullo.
Scendo in garage e vedo lei la mia bambina che mi sorride, sembra che senta aria di pista. La tiro fuori, tiro l’aria e l’accendo, sento i quattro cilindri che iniziano a borbottare, regolo l’aria in modo tale da avere il motore a 1500 giri. Chiudo il garage, mi infilo il casco e i guanti. Parto.
Autostrada fino a Barberino di Mugello, poco prima del casello trovo la nebbia, la visiera inizia ad appannarsi dentro e a bagnarsi fuori. L’aria è pungente e sento che sarà una grande giornata. Passato il casello la nebbia si infittisce, inizio a temere il peggio per i turni in pista ma le previsioni erano belle quindi continuo piuttosto fiducioso.
Arrivato a Scarperia prendo le indicazioni per l’autodromo, discesone ed eccolo li sulla sinistra. C’è la fila di macchine con carrelli con su le moto per entrare. Mi fermo. Aspetto che defluiscano e nel frattempo mando sms alle persone a cui tengo per smorzare la tensione che ho dentro. Chiamo gli amici che dovevano arrivare e sento che sono in ritardo. Entro.

Pago i 5€uro di ingresso e mi ritrovo nel parcheggio dietro i box. Non ho prenotato turni quindi vado subito all’organizzazione, sono le 9. Chiedo quali turni sono disponibili e mi dice che ce n’è uno disponibile alle 9e30 e poi solo alle 17e30. Oh dio cosa faccio? Qui c’è ancora un po’ di nebbia ma si sta diradando. La voglia di entrare è troppa. Prendo il turno ugualmente, mi danno un tagliandino anonimo verde con scritto 9e30. Chiamo gli amici e li avverto che sto per entrare in pista, mando un ultimo sms e spengo il cellulare. Mi sgancio la tuta, sistemo la protezione per la schiena, faccio un po’ di stretching più che altro per rilassarmi. 9e20. Mi richiudo. Intanto davanti al box di ingresso si è già formata la fila delle moto che devono girare insieme a me. Siamo pochi circa una ventina. Mi metto in fila.
Passano 2-3 minuti, lunghissimi in cui cerco di stare calmo ma ho l’adrenalina che scorre nel sangue, potrei avere accanto chiunque anche Naomi Campbell ma niente mi avrebbe distratto ero concentratissimo su quei momenti. Volevo carpire ogni sensazione.
Ci fanno segno di entrare. Respirone profondo... Le mani tremano, le obbligo a fermarsi; frizione, prima, gas. Do il tagliandino agli organizzatori, attraverso il box eccomi nella corsia dei box, giro verso destra e vedo subito una moto a terra e un ragazzo che si ferma accanto. Penso :” eccoci si comincia bene, ora torno indietro”, invece continuo, gli passo accanto e vedo che non nessuno si è fatto male. Dritto davanti a me c’è la fine della corsia dei box, accelero leggermente, la corsia dei box è finita mi volto a destra per controllare che nessuno arrivi, apro il gas… ECCOMI sono in pista, sono dentro il l’autodromo del Mugello, i miei idoli hanno corso su questo asfalto, mi sembra tutto incredibile. Salita discesa e subito curvone a destra. Pensavo fosse più difficile trovare le traettorie ma mi ero piazzato dietro a due ragazzi che sapevano andare, quindi li seguo e cerco di memorizzare le curve.
Devo andare con la visiera leggermente aperta a causa della nebbia ed è un continuo pulire l’esterno dall’acqua ma va bene ugualmente sto coronando uno dei miei sogni di quand’ero bambino. Completo il giro stando dietro ai due di prima ma vanno troppo piano nel rettilineo li supero, nessuno davanti continuo ad aumentare progressivamente il mio passo.
Uno, due, tre giri inizio a prendere il ritmo ma sempre senza esagerare, al quarto giro penso :”Cazzo, mi sa che non riesco a strusciare sto ginocchio maledetto neanche in pista”, Arrabbiata due ed esse, curva a destra curva a sinistra e SGRAAAAAAAAT!!!!!
Inizio a pensare “Ginocchio in terra! Ginocchio in terra”, scarica d’adrenalina da tutte le parti, inizio a urlare come un pazzo forsennato all’interno del casco, apro il gas e da li in poi è puro sesso quello che provo, un orgasmo continuo fino a fine turno.
Continuo nei miei giri, ultimo curvone a destra, esse veloce, rettilineo e curvone a sinistra che da sul rettilineo del traguardo… SGRAAAAAAAAAAT!!!! Ginocchio a terra nuovamente, che emozione.
Continuo a girare, in tanti mi sverniciano ma tanti ne supero, inizio a prendere coscienza delle mie qualità, forse non sono così male come pensavo. Girando prendo confidenza con la moto, le curve in cui riesco a grattare aumentano, il curvone finale è splendido, il ginocchio in terra ti trasmette la sensazione di limite della moto, capisci il tuo angolo di piega, quando sento che appoggia il ginocchio provo a far scendera ancora la moto capendo che non è il limite, sento la gamba che si avvicina alla carena. Fantastico!

Che dire mai provate sensazioni simili! Sicuramente a more a prima pista, ops vista!

Uscito dal circuito pacche sulle spalle con gli amici, esibizione di saponetta grattata, risate! Sms alle persone che nella mia vita contano, chiamata per rassicurare la mamma che il suo bambino è ancora tutto intero e vai… aspetto che entrino i miei amici in pista.

Failla.

<< Vi raccomando…..  | tutte |  Tutti giu’ per terra!!! >>